Aprile 1985. La società giapponese Toshiba lancia il primo notebook portatile al mondo, il T1100, aprendo la strada alla diffusione dei dispositivi mobili. Il T1100 non fu il primo pc portatile in assoluto messo in commercio, ma fu sicuramente il primo notebook dedicato al mercato di massa e che più si avvicina agli standard degli attuali dispositivi portatili di uso quotidiano.
Nel design era simile ai computer “fissi”, ma era dotato di uno schermo che poteva essere chiuso sopra la tastiera. Il notebook delle Toshiba funzionava con dischetti floppy da 3,5 pollici. Una batteria di piombo acido consentiva di lavorare per otto ore, un arco di tempo che, per alcuni utenti, è un miraggio ancora oggi.
Il Toshiba T1100 fu rivoluzionario sotto un altro aspetto: fu il primo pc portatile ad avere la funzione standard “resume” che gli permetteva di mettersi in pausa tra una sessione e l’altra di lavoro, senza bisogno di essere riavviato, caratteristica che viene spesso citata come un plus importante rispetto agli altri portatili. Nonostante il peso di 4,1 Kg, era ritenuto abbastanza piccolo e leggero da poter essere trasportato in una borsa o in uno zaino.
Il pc portatile Toshiba T3100
Durante il suo primo anno di vita ne sono stati venduti 10 mila pezzi, principalmente in Europa, al costo di 1.898 dollari. Visto il grande successo, l’anno successivo la Toshiba presentò il T3100 con hard disk integrato. Da quel momento il mercato dei computer portatili è esploso, fino ad arrivare agli attuali ultrabook sottilissimi e soprattutto ai tablet, vera e propria evoluzione del concetto di portabilità.
Da allora e per molti anni la Toshiba fu uno dei principali produttori e di computer portatili al mondo. Complice l’affidabilità dei suoi pc portali e l’immagine di una azienda integra, Toshiba ho dominato il mercato dei computer portatili per parecchi anni. Tuttavia, il mercato dell’elettronica è sempre molto burrascoso e oggi la situazione è diversa.
I computer portatili Toshiba non sono più in vendita
Fino alla metà degli anni Ottanta i computer erano modelli desktop che legavano gli utenti alla scrivania e li bloccavano in ufficio. Se oggi invece abbiamo la possibilità di acquistare con facilità un dispositivo mobile e di scegliere tra una varietà di modelli con funzionalità e caratteristiche diverse lo dobbiamo anche alla primavera tecnologica sviluppata dalla Toshiba quasi 40 anni fa.
Nel 2018 la Toshiba vendette l’80% della sua divisione notebook a Sharp, la quale rinominò i portatili in Dynabook. Nell’estate del 2020 anche il restante 20% fu acquisito da Sharp che ora continua a produrli e venderli. Purtroppo, gli ex portatili Toshiba, molti famose e apprezzate le linee Tecra e Portegè, sono disponibili, con il marchio Dynabook, solo nel mercato B2B e non si trovano in vendita nel canale B2C.